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L'Abbinamento, questo sconosciuto

  • 25 marzo 2013
    Abbinamento, questo sconosciuto! Questa tecnica è senza dubbio la più problematica per fare in modo che il vino servito possa dare il meglio di sé. Troppo spesso, naturalmente, siamo vittime del pregiudizio per cui abbinare significhi, ispo facto, stabilire che vino si confaccia al piatto preparato. Questa convinzione, pur nella sua correttezza, dimentica di considerare una serie di parametri essenziali al fine di valorizzare un'esperienza globale, quella del convivio, prima ancora del giudizio sul vino in quanto tale. Non ho problemi a dire che il rischio di "fveticismo enologico" è, in queti casi, più concreto che mai!
    Immaginate una serata in cui il medesimo menu sia servito in un contesto formale, con poche persone, e in un contesto più disimpegnato (una cena in piedi con una trentina di convitati). I due casi, seppur gustativamente simili, differiscono per il contesto in cui sono inseriti. Nel primo caso daremo molta più importanza all'attenzione sulle quelità intrinseche di quanto mangeremo e berremo; nel secondo dovremmo domandarci chi sia il vero protagonista della serata.
    Evitando casi specifici raccomando, quindi, di non dimenticare che abbinare significa, prima di tutto, creare armonia in modo che la serata si svolga nel migliore dei modi possibili: durante la cena formale, cercheremo sicuramente un abbinamento corretto e di alto livello che permetta, anche, di sviluppare una piacevole conversazione sul vino servito. Nel secondo ci preoccuperemo che la compagnia crei un particolare ed irripetibile "Ensemble" in cui il vino svolga il ruolo di sottofondo, quasi una "cornice" su cui dipingere il "quadro" della serata.
  • utente
    04 aprile 2013
    Molto interessante, condivido pienamento ciò che hai scritto.