Sonoquei titoli «urlati» sui social da siti praticamente sconosciuti. Toccano argomenti che, per svariati motivi, sono in grado di smuovere la sensibilità dell’opinione pubblica. E in un batter d’occhio vengono condivisi sul web migliaia o addirittura milioni di volte. È così che nasce una fake news. Solo apparentemente innocua, quando cavalca temi riguardanti la salute e l’alimentazione può diventare tragicamente pericolosa. Può, ad esempio, convincere un malato di cancro ad abbandonare la medicina vera e rivolgersi a pratiche discutibili. O può spingere un genitore a modificare la dieta dei figli, causando gravi carenze nutritive.

L’allarmante diffusione della fake news in sanità sarà al centro di tre appuntamenti organizzati nell’ambito del Festival della Scienza Medica di Bologna, che si terranno domani e dopodomani.

Cibo. «Il dato di partenza è quello secondo il quale il 25% degli italiani partecipa a community, blog o chat in Internet centrate sul cibo», dice Silvana Hrelia, professore di Biochimica presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie dell’Università di Bologna, che interverrà al festival. «Se a questo aggiungiamo che nove italiani su 10 si preoccupano di quello che mangiano - continua -, è evidente quanto l’enorme flusso di informazioni false che circolano sui media possa portare a scelte alimentari discutibili e anche potenzialmente pericolose».

Le fake news più popolari sono quelle innescate da fatti realmente accaduti. «Pensiamo alle fake news sulla carne rossa, sull’olio di palma o sulle uova al fipronil - dice Hrelia -. Partono da fatti di cronaca realmente accaduti, ma suggeriscono interpretazioni sbagliate che portano poi a demonizzare molti alimenti. Pensiamo - aggiunge - alla carne rossa: dopo che l’International Agency for Research on Cancer ha inserito la carne rossa nell’elenco delle sostanze “potenzialmente cancerogene”, i consumi sono crollati. Si è diffusa la fake news che evitare la carne possa prevenire il cancro, ma non è affatto così». Questo significa che moltissimi italiani, rinunciando completamente alla carne, possano sviluppare gravi carenze alimentari.

Diete. Di fake news di questo tipo ce ne sono tantissime: dalle banane verdi che allontanano il rischio cancro allo zucchero di canna, che è più salutare di quello bianco, fino all’esplosione di mode alimentari pericolosissime. Come la dieta «gluten-free», basata esclusivamente su alimenti senza glutine, o la dieta crudista, secondo la quale cuocere il cibo compromette la qualità degli alimenti. Ci sono poi le tisane brucia-grassi e altri intrugli di dubbia efficacia.

Medicina. Le fake news mediche vanno nella stessa direzione. «Pensiamo alle fake news sul metodo Hamer e ai danni che ha poi causato realmente - dice Giorgio Cantelli Forti, professore emerito dell’Università di Bologna e Presidente della Società Italiana di Farmacologia -. Ci sono casi di pazienti che hanno rinunciato alle cure per affidarsi a questa pseudomedicina, secondo la quale le medicine non servono, e che alla fine sono morti», aggiunge. Poi ci sono le fake news sui vaccini. «A causa di queste false informazioni - aggiunge Cantelli Forti - molti genitori non fanno vaccinare i figli per paura che si ammalino di autismo. Non è un caso se i casi di morbillo sono in aumento».

Come proteggersi. Per difendersi dalla marea di fake news, secondo gli esperti, bisognerebbe usare la testa e diffidare dai contenuti che circolano sul web. «Ignorare il web, specie su argomenti di salute e alimentazione, sarebbe la soluzione più efficace», dice Hrelia, ammettendo che si tratta di una soluzione impraticabile. «La cosa migliore da fare - prosegue - è quindi controllare sempre le fonti e fidarsi solo di quelle istituzionali». Vietato poi prendere decisioni importanti basandosi solo su notizie lette qua e là, ma chiedere sempre al medico. «Infine, per proteggersi dalla moltitudine di fake news alimentari, bisogna ricordarsi un concetto importante: non c’è un alimento che fa la salute o che causa una malattia. Diffidate del contrario», conclude Hrelia.

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