«Se‘l pioev a San Bartulumè, la trifula a j’è fin-a a fervè». I tartufai confidano in un generoso temporale intorno al 24 agosto indispensabile a non pregiudicare la raccolta del Magnatum Pico, al via dal 21 settembre.

I primi esemplari di «fioroni», esemplari marcescenti che disperdono le spore nel terreno agevolando la maturazione del corpo fruttifero, vengono ancora cavati anzitempo da non pochi bracconieri e sono da sempre sensibili marcatori della stagione che verrà.

S. Damiano senza pioggia

Il loro numero, assai scarso, non annuncia nulla di buono. Intanto prosegue fino a fine agosto la raccolta del nero «Aestivum» che osserverà per disposizione regionale una sospensione a settembre di tre settimane. Modesti sin qui qualità e quantità del tartufo estivo causa la poca acqua caduta negli ultimi mesi, soltanto due volte e macchia di leopardo un po’in tutta la provincia, eccezion fatta per le campagne di San Damiano dove, lamenta il medico- trifulau Livio Franco Carlevero «la siccità è stata totale». Con una domanda ancora debole da parte dei privati, ma non dei ristoratori, il mercato di Asti tratta partite limitate, di pochi chili che al dettaglio quotano da 15 a 40 euro l’etto, a seconda del peso e della bontà del prodotto.

Riforma fiscale

Meteo a parte, altre preoccupazioni su tutta la filiera del tartufo le dà il mancato completamento della riforma fiscale, attiva da inizio 2017 con l’abbattimento dell’ Iva dal 22 al 10% e le nuove disposizioni che al momento della transazione tra il trifulau cedente e commerciante acquirente eliminano l’anonimato del primo che, ad esempio, riceve 82 euro su un etto di tartufo del valore a mercato di 100 euro. La differenza è la ritenuta d’acconto versata al fisco dall’acquirente. Ma il legislatore ha lasciato nel testo della legge quadro nazionale «occasionale» riferito al cavatore saltuario non munito di partita Iva. «In una situazione di vuoto legislativo che cosa voglia dire occasionale nessuno lo sa - dice preoccupato Piero Botto presidente dei trifulau astigiani dell’Atam - . Il tartufaio non è più anonimo e il fisco potrebbe chiedergli ragione se superasse due o cento ricevute che l’ acquirente gli segnalerà. Da qui il pericolo di vedersi assegnata una posizione fiscale eccedente la realtà, con obblighi burocratici insopportabili per chi cava poco. A settembre con l’avvio della raccolta del bianco le transazioni saranno molte di più e in mancanza di chiarimenti ci sarà il rischio di disastri fiscali».

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