turismo
Più controlli sui bed and breakfast
«Pochi pagano la tassa di soggiorno»
Il Comune: «Strutture piene, anche a 200 euro, e veramente poche tasse». Verifiche anche sulla Tari
BOLOGNA - Bed and breakfast sorvegliati speciali, a Bologna, perché «pochissimi» di loro pagano la tassa di soggiorno. A segnalare il problema è il capo dell’area Risorse finanziarie del Comune, Mauro Cammarata. Su questo settore «c’è una particolare attenzione da parte nostra», sottolinea il dirigente, perché i bed and breakfast di tassa di soggiorno «ne pagano veramente poco». Anche nei periodi in cui le camere in città «sono tutte piene - aggiunge Cammarata - e su internet si trovano bed and breakfast a 200 euro, sono pochissimi quelli che pagano».
PIU’ CONTROLLI - Da qui, spiega il dirigente, la decisione di intensificare i controlli, anche in collaborazione con la Guardia di Finanza: verifiche che partono sì dalla tassa di soggiorno ma poi, una volta avviate, vengono estese anche alla Tari e agli altri contributi.
M5S SULLA TARI - Proprio il tema della Tari fa storcere il naso al M5s: «Non è affatto equo che i bed and breakfast abbiano le stesse tariffe degli hotel», afferma Elena Foresti, visto che queste strutture «hanno diverse limitazioni, ad esempio sui periodi di apertura e sulla somministrazione di cibi e bevande». Su questo argomento, assicura Foresti, «molti cittadini ci hanno scritto» per sottolineare che servirebbero tariffe diversificate. Ipotesi respinta da Cammarata. Per la Tari si prevedono solo due tipi di utenza, cioè domestica e non domestica, ricorda il dirigente: «Un bed and breakfast non è un’utenza domestica, è una struttura ricettiva e come tale deve pagare quella tariffa», al pari degli affittacamere e di tutte le altre tipologie del settore. Tra l’altro, aggiunge Cammarata, resta il fatto che la Tari si paga in base ai metri quadrati e dunque c’è una bella differenza tra quanto deve pagare un bed and breakfast oppure un hotel.
