La Repubblica - Economia&Finanza

Osserva Italia

Come sono cambiati e come si evolvono i consumi degli italiani. Un osservatorio in tempo reale sull'andamento delle vendite, dei prezzi e degli stili di vita. Giorno per giorno con numeri, persone, fatti e storie

Gualtiero Marchesi mette in tavola opere d'arte

Come un quadro o un libro, il famoso piatto risotto e zafferano è coperto dal diritto d'autore, secondo una sentenza del tribunale. L'ultima tappa di una storia unica tra cucina e arte vera. Tra i fornelli si usa la tecnica dell'Action Painting di Jackson Pollock

Paola Jadeluca
Si presenta su un piatto col bordo nero, guarnito con una foglia d'oro commestibile, come una foto d'autore, ma dentro c'è anche tutta la sapienza gourmet di Gualtiero Marchesi, il maestro per antonomasia, che per primo ha rivoluzionato la cucina italiana. "Riso oro e zafferano" è una delle creazioni che hanno fatto la storia della ristorazione italiana, una vera e propria opera d'arte alla quale è stato appena riconosciuto, dal Tribunale di Milano, il diritto d'autore, come a un quadro o a un libro. Tutto nasce dopo che un dipendente di Marchesi che poi si era messo in proprio aveva copiato il piatto, seppure come Omaggio a Marchesi.
   La sentenza è solo l'ultimo passo di una storia unica nel suo genere. Gualtiero Marchesi, infatti, è riuscito realmente a trasformare la cucina in arte. Le foto raccolte in libri sontuosi sono foto d'autore. E i suoi piatti in tavola alla Triennale lo consacrano caposcuola degli chef italiani, padre di una cucina elevata a cultura scientifica che ha dato al nostro paese prestigio mondiale. 
  Il "Dripping" di pesce, realizzato con la tecnica dell'Action Painting di Jackson Pollock, l'artista americano considerato il più rappresentativo dell'espressionismo astratto. Il "Foie gras tartufato", invece, è un omaggio a Lucio Fontana. Le "animelle con olio, sesamo tostato, carote e soia" si ispirano a Fautrier. Le "verdure sbianchite e poi condite con olio e limone e un uovo poché raffreddato", sono ispirate a Burri, e vengono completamente ricoperte di un velo di nero di seppia, con le tecnica a spruzzo. Tutto è realizzato secondo le tecniche dei più grandi artisti, ma secondo i principi di una grande cucina. Su base territoriale. Creativo, esteta, provocatore ma saldamente radicato nelle tradizioni, ancorato alla materia, agli ingredienti, alla valorizzazione dei microclimi che lui- sposato a una pianista e grande appassionato di musica classica - definisce le note dello chef. Il suo ristorante immerso nel parco dell'Albereta, hotel di lusso del gruppo Terra Moretti, in Franciacorta, tra vigneti e sculture d'autore.

Il tuo contributo è fondamentale per avere un’informazione di qualità. Sostieni il giornalismo di Repubblica.

Abbonati a Rep: 1 mese a solo 1€
© Riproduzione riservata