Gazzetta di Reggio

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«Il Lambrusco sta conquistando il mondo»

Claudio Corradi
«Il Lambrusco sta conquistando il mondo»

Intervista ad Alberto Medici dell’omonima azienda che compie i suoi primi vent’anni

05 ottobre 2014
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REGGIO EMILIA. La reggiana Medici Ermete si prepara a festeggiare i 20 anni del vino che è diventato il simbolo dell'azienda in un momento storico della viticoltura del mondo dei Lambruschi decisamente interessante. «Sono serviti parecchi anni ed una buona dose di caparbietà e pazienza - sottolinea Alberto Medici contitolare dell'azienda - per far sì che il Lambrusco potesse conquistarsi il livello di considerazione attuale che di fatto è quello che merita».

Se nell'immaginario collettivo il Lambrusco è stato per anni considerato un prodotto popolare, oggi le cose sono cambiate.

«Oggi il Lambrusco è un vanto, simbolo del nostro territorio e non c'è occasione di grande rilievo, pensiamo ai recenti eventi della Ferrari o alle manifestazioni fieristiche dove le aziende locali stappano con orgoglio Lambrusco, in cui il vino locale sia utilizzato come ambasciatore di un territorio di grandi eccellenze».

In effetti un tempo la maggior parte dei ristoranti reggiani non aveva una bottiglia di Lambrusco mentre oggi i migliori fanno sfoggio di una Carta dei Lambruschi.

«D'altro canto il Lambrusco piace e oggi il consumatore è molto più obiettivo e meno influenzabile. E' un consumatore al quale non si possono raccontare delle storie».

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Questo anche nelle guide?

«Certamente. A questo proposito da un lato qualcuno continua a nutrire dubbi sulla obiettività delle guide ma dall'altro queste anno un grande seguito. E per l'esperienza che mi riguarda non abbiamo mai dovuto sottostare a compromessi di nessun tipo».

Nemmeno all'estero ?

«Abbiamo avuto l'onore di vedere un nostro vino come primo Lambrusco considerato in una guida internazionale. Ricordo di aver avuto l'occasione di incontrare la responsabile di una delle più prestigiose guide al mondo e di aver chiesto di potere inviare un campione del nostro vino. Mi fu risposto che era troppo presto. Poi arrivò il giorno in cui vennero loro a cercarci».

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Da allora il Lambrusco ha iniziato ad essere considerato alla pari di altri vini ?

«Il rapporto qualità prezzo, gli eccellenti livelli raggiunti dalle produzioni locali e il forte momento storico che i vini frizzanti stanno vivendo fanno la differenza. Certo che i primi tempi vedere un Lambrusco a fianco di un Brunello di Montalcino era sconvolgente. In senso positivo per noi ovviamente».

Il futuro sarà così roseo ?

«Potrebbe essere rosè, viste le tendenza dei consumatori e le potenzialità degli abbinamenti con la gastronomia. E permettetemi di sottolineare l'importanza di fare assaggiare il nostro prodotto nel suo territorio di origine con i nostri piatti tipici. L'effetto è sorprendente». Non per niente, per festeggiare i 20 anni del "Concerto” verrà celebrata, domani e mercoledì, una due giorni fra Modena e Reggio in cui la Medici accompagnerà sulla propria terra ospiti selezionati.

Ma questa ascesa del Lambrusco durerà ancora ?

«Chi vorrà passare alla storia dovrà avere la forza di trasformare tutta la nostra produzione in vini Doc. Questo è il futuro».