L’UOMO E’ CIÒ CHE MANGIA, CIOÈ MONNEZZA - UN CIBO SU TRE NELLA CATENA DI DISTRIBUZIONE “NON È CONFORME” E NEGLI ULTIMI DUE ANNI SONO STATE SEQUESTRATE 31 MILA TONNELLATE DI CIBO - A PARMA TROVATI 2300 PROSCIUTTI OTTENUTI DA ANIMALI ALIMENTATI CON RIFIUTI

Sul food business ha messo le mani la criminalità organizzata - A Palermo sono stati denunciati 23 macellai che vendevano carne trattata con Ione solfito che la faceva diventare rossa e sanguinolenta - Su circa 12mila allevamenti di bovini e ovini sono quasi 4mila i fuorilegge - Su 27.419 ristoranti, 11.524 hanno commesso almeno una violazione delle norme… -

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Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

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Carni colorate di rosso, pesci trattati per farli sembrare freschi, champagne di marca sostituito con vino scadente: un alimento su tre inserito nella catena di distribuzione «non è conforme». Ci sono cibi contraffatti, scaduti, adulterati; ci sono oli di semi colorati; ci sono soprattutto conserve nocive perché sigillate in maniera illegale e in laboratori non autorizzati. 

È l’ultimo rapporto dei carabinieri dei Nas, i Nuclei Antisofisticazioni, a fornire il quadro drammatico e allarmante della sicurezza alimentare. Basti pensare che negli ultimi due anni e mezzo, dal 2012 al 15 maggio del 2014 sono stati effettuati sequestri per un valore che supera il miliardo di euro. Ben 31 mila tonnellate di cibo finito al macero. 

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Il dossier firmato dal generale Cosimo Piccinno in occasione del bicentenario dell’Arma, elenca le operazioni effettuate negli ultimi mesi e soprattutto mette in guardia dalle infiltrazioni della criminalità organizzata che con questo mercato parallelo si garantiscono guadagni da centinaia di milioni di euro, ma anche l’utilizzo dei canali di riciclaggio che passano per il controllo di alcuni centri di smistamento e supermercati. Un mercato parallelo a quello dei farmaci, anch’esso in potente espansione grazie alla capacità di vendita online . 

I VELENI AL RISTORANTE

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Sono oltre 90mila i controlli effettuati tra il 2012 e il 2014, 31mila esercenti non hanno superato il test. Su circa 12mila allevamenti di bovini e ovini sono quasi 4mila i fuorilegge. Stessa media si registra nel settore delle farine e dei pastifici con 6mila e 500 locali non in regola a fronte di 17mila e 500 verifiche effettuate. Un trend confermato in questi primi cinque mesi dell’anno in corso con 703 allevamenti trovati non in regola sugli oltre 2.400 ispezionati e più di 1.500 pastifici sanzionati sui 4.387 visitati. 

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Ma il vero pericolo si annida nel settore della ristorazione, dove la media degli «irregolari» inevitabilmente si alza passando a quasi uno su due. Tra il 2012 e il 2014 sono stati verificati ben 27.419 locali pubblici e 11.524 avevano commesso almeno una violazione delle norme. Tra gennaio e il 15 maggio scorso sono su 2.818 ristoranti sono 1.379 quelli che non hanno superato l’esame. 

PESCE, CARNE E FINTO CHAMPAGNE

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A Parma i carabinieri hanno sequestrato «2.300 prosciutti ottenuti da animali alimentati con rifiuti» a Palermo sono stati denunciati 23 macellai che vendevano «carne trattata con Ione solfito che la faceva diventare rossa e sanguinolenta», in quattro Regioni — Puglia, Marche, Emilia Romagna e Veneto — sono stati sequestrati centinaia di litri di Cafodos e tonnellate di pesce spada e tonni. 

Nel dossier si sottolinea come «il Cafodos è un additivo che viene mescolato con il ghiaccio e dopo qualche secondo diventa invisibile alle analisi di laboratorio. Ha un effetto miracoloso: consente di dare freschezza apparente al prodotto, ma all’interno generalmente è già marcio». 

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Sofisticazione pericolosa per la salute è stata accertata anche per l’olio extravergine che in moltissimi casi viene sostituito con olio di soia e adulterato. A Bari è stato scoperto uno stabilimento dove veniva colorato per farlo diventare più verde e così apparire più genuino. 

Ma il vero capolavoro della contraffazione è stato scoperto dal Nas di Napoli con migliaia di bottiglie di Champagne Moët & Chandon, Veuve Clicquot Pondsardin e Bollinger già sistemate sugli scaffali di numerose enoteche e supermercati in un traffico internazionale gestito dalla criminalità organizzata. 

Prodotti pressoché identici agli originali con tanto di bollini adesivi, imballaggi, tappi, collarini, cliché dei marchi, timbri e attrezzature per l’imbottigliamento. Il valore del sequestro supera i due milioni di euro e sono ancora in corso controlli sui collegamenti con i mercati stranieri come la Spagna, il Portogallo, la Francia e l’Inghilterra. 

ANTIBIOTICI E ANTICANCRO DELLA CAMORRA

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Le cosche puntano sulla catena alimentare, ma anche il mercato parallelo dei farmaci appare in grande espansione. Nei primi cinque mesi del 2014 su 7.847 controlli effettuati sono stati riscontrati ben 1.448 presidi «non conformi» con una valore dei sequestri che supera i 115 milioni di euro. Ma ciò che maggiormente allarma sono i siti internet che offrono, oltre al prodotto, anche la ricetta medica per ottenere il rimborso dal servizio sanitario nazionale. 

Il Nas ha anche accertato che adesso sono in vendita medicinali che per l’assunzione necessitano di un costante controllo medico e invece vengono immessi sul mercato senza alcun controllo anche se si tratta di antidepressivi, antiasmatici, antiepilettici e addirittura farmaci contro il cancro che, come è stato denunciato dai vertici dell’Aifa, vengono commercializzati in un mercato illegale dalle famiglie di camorra. 

 

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